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11 agosto: Assisi festeggia Santa Chiara

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santa chiara d'assisi

Santa Chiara d’Assisi è stata una figura storica e religiosa di grande rilievo. Dotata di una forte personalità, non visse all’ombra di Francesco, ma al suo fianco, in un percorso di spiritualità che rivoluzionò la storia della Chiesa. Assisi la commemora ogni anno nel giorno della sua morte, l’11 agosto.

Chiara nacque probabilmente nel 1193, e visse per circa 60 anni. A soli due anni dalla sua morte, nel 1255, fu proclamata santa da Papa Alessandro IV.

Compaesana di San Francesco, ne condivide il destino: bella e con genitori di nobile casato, fugge dal matrimonio impostole dal padre per seguire Francesco e abbracciarne gli ideali.
La sera della Domenica delle Palme del 1211, a soli 18 anni, Chiara lascia di nascosto la sua casa natale, situata in Assisi, per raggiungere Francesco e i primi frati minori, presso la Porziuncola.

Francesco la accolse, le tagliò i capelli, la vestì di un saio per simbolizzare il nuovo stato di vita, e la condusse presso il monastero benedettino di Assisi.
In seguito Chiara prese dimora presso San Damiano, dove, col tempo, fu raggiunta dalle sorelle Agnese e Beatrice, dalle amiche e infine dalla madre: queste donne, affascinate e rapite dal messaggio francescano, formarono una piccola comunità di donne pie che vivevano sì ritirate, ma vicine alla loro gente, da cui vennero chiamate prima Damianite, e in seguito Clarisse.

Chiara visse una vita monastica e di preghiera, predicando e difendendo l’ideale pauperistico francescano anche contro la Sede Apostolica. Metà della sua vita fu caratterizzata da una grave malattia che, col passare degli anni, la confinò al giaciglio; eppure, nella santità che caratterizzò anche Francesco, dalle sue labbra mai uscì un mormorio di lamento, ma sempre parole di ringraziamento.

Chiara lottò a lungo per l’approvazione della sua Regola, e morì due giorni dopo aver raggiunto questo obiettivo, l’11 agosto 1253.
Al funerale parteciparono, mossi da stima e ammirazione, il Papa ed esponenti della Curia.
Due anni dopo era già scritta nell’albo dei santi con la bolla pontificia “Clara claris praeclaris meritis”; la povertà per amore del Vangelo, che tanto aveva predicato, osservato e desiderato in vita, fu la virtù determinante nel processo di canonizzazione.

Oltre ad essere patrona dei tintori, dei vetrai, delle lavandaie, degli ottici e oculisti, Santa Chiara è stata proclamata “Patrona della Televisione e delle Telecomunicazioni”, nel 1958, da Papa Pio XII.
La proclamazione è dovuta a un miracolo di cui Chiara fu protagonista in una notte di Natale, quando, costretta a letto dalla sua infermità, seguì miracolosamente la messa servita da Francesco che avveniva a grande distanza, come se vi assistesse personalmente, e la raccontò alle sue consorelle il giorno dopo, per filo e per segno.



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