La Mongolfiera: ''Alla ricerca dell'araba fenice''

franco matarangolo 2' di lettura 17/08/2010 -

Come l’araba fenice, che vi sia ciascun lo dice, dove sia nessun lo sa. È questo il fantomatico candidato sindaco del centrosinistra che a sette mesi dalle elezioni aleggia nell’asfittico dibattito politico locale, senza che i partiti impegnati attualmente all’opposizione facciano tesoro degli errori del passato.



Siamo alla fine di una consiliatura amministrativa che ha reso evidente le lacerazioni della coalizione di centrodestra, tenuta insieme da un patto di potere che si è sgretolato nel momento in cui i mandanti ritengono di non avere più bisogno dei prestanome.

A fronte di questo quadro di opportunità politica, che consentirebbe di dire la propria nella prossima campagna elettorale, il centro sinistra ancora si interroga se praticare il percorso di improbabili coalizioni spurie, quale surrogato di chiare e comprensibili scelte di coerenza politica, che sono le uniche che l’elettorato comprende e può premiare.

Memori di ciò che è stato e facendo tesoro del faticoso e non sempre visibile lavoro dei gruppi di opposizione, bisogna dare risposte a quello che i cittadini si aspettano e che sono poche cose: un progetto per il futuro sostenibile della nostra città, che in questi quindici anni è mancato da parte del centrodestra, tutta tesa a spremere come un limone le potenzialità del territorio.

Una coalizione di forze politiche e movimenti civili la più ampia possibile, ma al tempo stesso coesa attorno al progetto e agli uomini che debbono interpretarlo e metterlo in prosa.

L’individuazione non solo di una persona come candidato sindaco, ma di una squadra credibile che sappia dare le gambe al progetto e sia in grado di tenere insieme, senza distinguo, la coalizione.

Per fare questo non c’è bisogno di cercare questa o queste persone in paesi esotici, facendo emergere quel tanto di provincialismo che è in noi, né di mettere sulla graticola personaggi di cui bisogna rispettare il prestigio e l’impegno che mettono nei settori di competenza, senza farli impallinare da chi pensa di avere un’idea migliore.

Abbiamo forze autoctone, uomini e donne che sono in grado di rispondere positivamente alle aspettative della gente, che amano Assisi e vogliono accompagnarla verso un futuro di crescita rispettoso del patrimonio del passato, persone che vogliono mettersi al servizio della città e non abusarne.

Mettiamole in campo in un tempo ragionevole, che è scandito non dagli adempimenti di partito, ma dalla necessità di recuperare il contatto con la gente, e se non fosse possibile trovare una sintesi, si può sempre fare ricorso a strumenti democratici di scelta di uomini e programmi, attraverso primarie di coalizione da vivere quale momento di mobilitazione delle ragioni di tutti, piuttosto che di scontro tra fazioni.






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 17-08-2010 alle 16:49 sul giornale del 18 agosto 2010 - 705 letture

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