Assisi - Travicelli (PD): ''onoriamo la memoria di Luigi e Trento Brizi''

luigi brizi 3' di lettura 29/10/2010 -

La storica macchina tipografica della famiglia Brizi è oggetto di un’interpellanza urgente da parte del consigliere PD Claudia Travicelli, che ne chiede la valorizzazione in quanto importante memoria storica assisana: con l’ausilio di quel macchinario, infatti, i tipografi Brizi salvarono centinaia di ebrei dalla deportazione.



Da qualche giorno in Assisi, presso Piazza Santa Chiara, ha chiuso i battenti per sfratto l’ex tipografia Brizi, oggi negozio di souvenir, lì presente dal 1922.
In quel luogo, in quelle mura, dove da sempre vicino al bancone, accanto alla foto di Trento Brizi, si trovava la vecchia macchina tipografica, leggermente spostata dalla serie di caratteri in piombo e dalla famosa taglierina, che insieme costituiscono un grande pezzo di storia della città di Assisi.

Lunedì 25 ottobre 2010, con il grande dispiacere e la commozione della famiglia Brizi-Calderini e di tantissimi assisani e non solo, la famosa macchina (a pedalina) ha detto addio a quei locali siti accanto a Piazza Santa Chiara, ormai chiusi, che furono non solo luogo di incontri e di lunghe chiacchierate con con Luigi e Trento, ma anche il punto di partenza per la salvezza di tanti ebrei.


Premesso ciò:

Con la presente interpellanza urgente la sottoscritta chiede a codesta amministrazione comunale la redazione di una proposta di progetto per la realizzazione di un percorso seguito da uno storico, da sottoporre, per una eventuale condivisione, all’attenzione della famiglia Brizi-Calderini, per far sì che la memoria dell’operato di Trento e Luigi, importante per Assisi e non solo, non vada dispersa.
Con la stessa, si chiede inoltre di apporre nei pressi della ex tipografia Brizi (zona Santa Chiara) una targa con lo stemma del Comune di Assisi in memoria di Luigi e Trento Brizi che ne ricordi il loro operato.



Centinaia gli ebrei salvati dal genocidio

Alcune delle testimonianze dei tanti ebrei rifugiati ad Assisi, parlano della “rete di soccorso degli ebrei perseguitati”, formatasi ad Assisi a partire dall’autunno 1943 e coordinata da Mons. Giuseppe Placido Nicolini e dal giovane sacerdote don Aldo Brunacci, nella quale erano attivi anche padre Rufino Niccacci, guardiano di S. Damiano, e il santuarista del Sacro Convento, padre Michele Todde.

Di questa rete facevano parte il tipografo assisano Luigi Brizi e suo figlio Trento, i quali possedevano una piccola bottega nella quale si eseguivano lavori di tipografia con la macchina a pedale. Durante la guerra fu proprio questa macchina, la Felix a pedalina, a stampare le carte d’identità e le carte annonarie false, realizzate da Luigi e Trento, che permisero agli ebrei di soggiornare indisturbati in alberghi o presso famiglie, nonché di ottenere razioni di cibo.

Il figlio Trento, talvolta, dovette anche arrischiarsi nelle campagne in bicicletta (prestatagli da Padre Aldo Brunacci) per recapitare le carte a Foligno; ci fu anche chi, come Gino Bartali, nascose dentro il telaio cavo della sua bicicletta questi importantissimi documenti per farli arrivare fino a Firenze.
Fra le persone salvate dai Brizi si annovera tra gli altri anche la famiglia Viterbi (Emilio e Margherita con Miriam e Grazia) di Padova.

Il 16 luglio 1997 Yad Vashem riconobbe al padre Luigi e al figlio Trento Brizi il titolo di “Giusti fra le Nazioni”, titolo riservato a quanti misero a repentaglio la propria vita per soccorrere gli ebrei durante il periodo dell'olocausto.


da Claudia Maria Travicelli
Gruppo consiliare PD Assisi






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 29-10-2010 alle 02:24 sul giornale del 29 ottobre 2010 - 1620 letture

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