Bastia: un manifesto del Comune offende la Slovenia

soldati italiani uccidono civili sloveni 2' di lettura 05/03/2011 -

"Un errore madornale e grossolano": così Štefan Čok, componente esecutivo provinciale del Partito Democratico di Trieste, definisce il manifesto realizzato dall'amministrazione comunale di Bastia Umbra in occasione della recente celebrazione del Giorno del Ricordo delle foibe e dell'esodo, celebrato lo scorso 10 febbraio.



La comunicazione è giunta al segretario del Partito Democratico bastiolo Vannio Brozzi, a cui Čok chiede di farsi carico della spinosa questione.

Il volantino sotto accusa, diffuso per informare i cittadini in merito agli eventi in commemorazione delle vittime delle foibe, riporta una fotografia del tempo di guerra riproducente dei soldati che stanno per fucilare dei prigionieri civili.

La fotografia in questione, tuttavia, è tristemente nota come testimonianza diretta di un evento avvenuto nel luglio 1942 presso la località di Dane, in Slovenia, dove cinque prigionieri sloveni (Franc Žnidaršič, Janez Kranjc, Franc Škerbec, Feliks Žnidaršič e Edvard Škerbec) vennero fucilati da soldati italiani: "l'originale della foto - spiega la missiva da Trieste -, riproducente quindi un episodio ben documentato, tanto da essere stata usata varie volte in numerose pubblicazioni così italiane come slovene, è conservato presso il Museo di Storia contemporanea di Lubiana, capitale della Slovenia".

Una gaffe che i vicini di casa sloveni non perdonano, tanto da riportarla sui principali quotidiani nazionali. La complessa vicenda del "confine orientale", infatti, rappresenta anche per le popolazioni della ex Jugoslavia una dolorosa pagina di storia.

"Storia e memoria - prosegue il rappresentante del Pd triestino - sono questioni estremamente serie, in particolare quando vanno a toccare le sofferenze e i drammi di intere popolazioni. La politica, quando decide di occuparsene, deve farlo con la matura consapevolezza e coscienza degli argomenti che va ad affrontare, per evitare di incorrere in colpevoli mancanze, errori, strumentalizzazioni e rozze semplificazioni.
Il manifesto realizzato dall'amministrazione comunale di Bastia Umbra - conclude Čok -, con nostro rammarico, va purtroppo in tutt'altra direzione perché offende, stravolgendoli, i buoni motivi degli stessi esuli".


Volantino Basia Umbra



(Nella foto: la pagina di un quotidiano sloveno che riporta il volantino sotto accusa)






Questo è un articolo pubblicato il 05-03-2011 alle 04:38 sul giornale del 05 marzo 2011 - 1950 letture

In questo articolo si parla di attualità, storia, foibe, volantino, giorno del ricordo, slovenia, sara caponi

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