Assisi: per salvare l'ospedale si punterà all'eccellenza

assemblea pubblica per ospedale di assisi 3' di lettura 12/03/2011 -

Coprire i primariati vacanti e puntare su competenze specifiche di eccellenza per evitare la riduzione a poliambulatorio territoriale: condiviso da tutti il piano, da sottoporre alla Regione Umbria, concordato all'assemblea pubblica indetta dalle Pro Loco e dalle associazioni di categoria dell'assisano che si è svolta ieri, venerdì 11 marzo, nella sede della Pro Loco di Santa Maria degli Angeli.



Presenti politici ed amministratori dei comuni del comprensorio e una folta rappresentanza della società civile. La discussione, svincolata da colori e bandiere, ha messo sul piatto le criticità per individuare il percorso da portare avanti al fine di scongiurare il depotenziamento dell'ospedale.

Non sono mancate polemiche e provocazioni: Carmelo Caratozzolo (Pd) ha suggerito la chiusura dell'ospedale in luogo di una nuova sede e Adriano Tofi (Pro Loco Rivotorto) ha puntato il dito contro Catiuscia Marini: "La presidente avrebbe dovuto convocare e ascoltare tutti, non solo pochi eletti".

Grida all'inganno l'ex sindaco Giorgio Bartolini, che accusa di menefreghismo l'amministrazione regionale, rea di aver rassicurato la popolazione nonostante la presenza di un decreto legislativo che punta ad eliminare i piccoli ospedali.
"Non esiste nessun decreto: nella sanità le Regioni sono sovrane",Ospedale di Assisi ha replicato il senatore Pdl Domenico Benedetti Valentini, individuando come nocciolo del problema la visione accentratrice e penalizzante che, a suo parere, suddivide l'Umbria in quattro miniprovince.
D'accordo Moreno Massucci, per il quale la responsabilità è di tipo politico e da attribuire alla Regione.

"Non basta tanto difendere i muri dell'ospedale - ha affermato Edo Romoli (Pd) - quanto le professionalità della struttura". Per Romoli, in accordo con Bartolini, la Regione si è assunta impegni che non ha mantenuto: "la nomina del dirigente sanitario, la difesa del punto nascita e la copertura dei primariati vacanti sono le priorità da affrontare per tornare ad essere competitivi".

Stefano Ansideri, sindaco di Bastia Umbra, ha criticato la creazione dello "scatolone" perugino dell'ospedale Silvestrini, una megastruttura di difficile gestione e accesso, lontana da tutti e disagevole anche per gli stessi perugini, "un risultato catastrofico da non replicare". "Occorre - ha concluso - diminuire le specializzazioni per sviluppare solo alcune eccellenze".

Accogliendo positivamente la proposta di ricostituire un comitato e riservando un ampio plauso a Edo Romoli per il contributo e l'impegno nel perorare la causa del nosocomio, l'intervento conclusivo del sindaco di Assisi Claudio Ricci ha messo a conoscenza i presenti di quanto emerso dal recente incontro con Catiuscia Marini.
"La presidente Marini - ha affermato Ricci - ha assicurato ampia disponibilità per la valorizzazione dell'ospedale", che passerà necessariamente per la nomina di tutti i primari, per il mantenimento del punto nascita e, infine, per la riqualificazione del parcheggio e dell'impianto di condizionamento.
Tutto ciò verrà affrontato nel "tavolo istituzionale" a cui Marini si è resa disponibile a partecipare, teso a "definire in maniera chiara il ruolo di Assisi nel Piano Sanitario Regionale in itinere di aggiornamento".


(Foto a lato: l'ospedale di Assisi. In basso l'assemblea pubblica: clicca sulle foto per ingrandire)








Questo è un articolo pubblicato il 12-03-2011 alle 12:25 sul giornale del 12 marzo 2011 - 1484 letture

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