Al Santo Padre riso, acqua, verdure e una stola di cachemere

Benedetto XVI 3' di lettura 28/10/2011 -

È stato un pranzo semplice, frugale e all’insegna della sobrietà, in perfetta coerenza con lo spirito della giornata. In dono il Santo Padre ha ricevuto una stola bianca di pregiato cachemere. Al termine del pranzo il significativo momento di preghiera, ciascuno per conto suo.



Risotto cucinato con verdure di stagione, insalata fresca, pane e frutta fresca, accompagnato da acqua e succhi di frutta. Né carne né vino alla tavola papale, imbandita presso il convento della basilica di Santa Maria degli Angeli, nel segno della sobrietà e dell’umiltà ispirata non solo dal tema della Giornata interreligiosa, presieduta dal Pontefice e dai trecento delegati delle confessioni religiose di tutto il mondo, ma anche dalla vicinanza fisica e spirituale alla figura del Poverello.
È stato “un pasto all’insegna della sobrietà - spiegano gli organizzatori - che intende esprimere il ritrovarsi insieme in fraternità e, al tempo stesso, la partecipazione alle sofferenze di tanti uomini e donne che non conoscono la pace”.

Al termine del pranzo, durato circa un’ora e mezza, è seguito un significativo momento di preghiera. Il Papa e i trecento delegati religiosi si sono recati nelle stanze del convento a loro riservate e hanno pregato.
Coerentemente a quanto preannunciato, ogni religione ha pregato la propria divinità, senza alcuna “contaminazione”, evitando qualsiasi rischio di sincretismo (ovvero di fusione tra diverse confessioni religiose) suscitato dai timori e dalle perplessità di più di un teologo.
A differenza della preghiera collettiva voluta da papa Wojtyla, la preghiera di ieri ha preferito sottolineare l’aspetto intimo dell’atto in sé, unificatore perché compiuto nel nome della pace, ma diviso nel rispetto delle differenze di ciascuno.

Nel frattempo, dal sagrato della basilica di Santa Maria degli Angeli, l’esercito per la pace costituito dalle centinaia di pellegrini di tutto il mondo giunti per Benedetto XVI e, soprattutto, per invocare la pace, si è incamminato verso Assisi, lungo via Patrono d’Italia (chiusa al traffico per tutto il giorno) per intraprendere il pellegrinaggio a piedi verso la basilica di San Francesco di Assisi. Un pellegrinaggio silenzioso ed emozionante al quale, nell’ultimo tratto, hanno preso parte anche le delegazioni religiose. “Con esso - sottolineano gli organizzatori - si intende simboleggiare il cammino di ogni essere umano nella ricerca assidua della verità e nella costruzione fattiva della giustizia e della pace”.

Giunti nella piazza inferiore della basilica di San Francesco si è tenuto il momento finale della giornata, il più significativo, nel quale Benedetto XVI ha tracciato un ponte con Wojtyla rinnovando solennemente il comune impegno per la pace, inaugurato venticinque anni fa dal papa polacco nel primo incontro interreligioso per la pace.

In dono il Santo Padre ha ricevuto una stola bianca di cachemere di un noto stilista insieme a una lettera della presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini, in cui ha sottolineato “l’orgoglio umbro” e spiegato il significato del dono. “La stola - ha spiegato la presidente - rappresenta un simbolo della laboriosità degli umbri e delle loro tradizioni artigiane”.






Questo è un articolo pubblicato il 28-10-2011 alle 01:02 sul giornale del 28 ottobre 2011 - 845 letture

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