Ricci d'accordo con Rifondazione: ''L'ospedale non è un'azienda''

In questi giorni di manifestazioni per evitare la chiusura del Punto Nascita di Assisi, una giovane mamma ci ha detto: “Ho avuto in questo ospedale, durante i giorni del parto, la sensazione di essere come a casa”.
Credo che sia la considerazione più bella che si possa fare e forse questa è la direzione giusta (indipendentemente dal fatto di essere di destra o di sinistra).
Domani saremo simbolicamente in piazza Italia a Perugia a occupare/sollecitare il Consiglio Regionale affinché nell'approvare la Riforma Sanitaria dell'Umbria non pensi solo alle Aziende ma anche ai Valori della Cura e della Accoglienza del Malato (sarebbe un errore politico ed etico).
Noi, con il senso della più ampia responsabilità, abbiamo proposto un Progetto di Tutela e Valorizzazione dell'Ospedale, in modo che possa essere utile anche alla Rete Sanitaria Umbra, con il mantenimento del Punto Nascita (aveva 700 parti all'anno e solo dopo il non reintegro del primario è sceso a 400).
Non assisteremo inerti a questa ipotesi che è contro la storia di Assisi e contro la possibilità che possano nascere ancora, ad Assisi, Francesco e Chiara.
Se il Consiglio Regionale deciderà di chiudere il Punto Nascita di Assisi troverà una resistenza civile ma decisa e condivisa a livello nazionale e internazionale.

Questo è un comunicato stampa pubblicato il 29-05-2012 alle 03:55 sul giornale del 29 maggio 2012 - 504 letture
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