Psichiatria clinica e forense, esperti a confronto ad Assisi

Aula di tribunale 2' di lettura 03/05/2013 - “La psichiatria clinica e forense: convergenze e limiti” è il titolo del convegno che si svolgerà sabato 4 maggio nella sala congressi dell’Hotel Giotto, ad Assisi, organizzato dal dipartimento di Medicina clinica e sperimentale dell’Università degli studi di Perugia diretto dal prof. Roberto Quartesan.

“Oggi in Italia - si legge in una nota degli organizzatori - nuove situazioni si prospettano allo specialista psichiatra per quanto concerne il concetto di cura e contenzione, la posizione di garanzia e il T.S.O. ma anche la prospettiva di chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, la cui data è stata indicata dalla Commissione Giustizia del Senato per il 31 Marzo 2013.
Infatti i professionisti, medici e paramedici, che operano all’interno di una struttura sanitaria assumono in virtù del “contratto di cura” una posizione di garanzia, che li investe di doveri giuridici di tutela della salute psico-fisica del paziente.
La questione della responsabilità è innanzi tutto un problema che chiama in causa conoscenze di pertinenza della scienza psichiatrica in relazione al rapporto tra cura e prevenzione della devianza e all’idoneità degli strumenti clinici di diagnosi e cura.
Problemi di responsabilità penale sono sorti in relazione a fatti commessi da persone affette da gravi patologie mentali (sindrome depressiva grave, schizofrenia paranoide), o con precedenti tentativi di suicidio, quasi sempre già noti all’atto della presa in carico da parte del servizio psichiatrico.
Tra le fonti di rischio da tenere costantemente monitorate sarebbe compresa, tra le altre, l’aggressività dei pazienti psichiatrici, riconosciuta quale componente importante del campo psichiatrico.
Aggressività e violenza del paziente vengono in rilievo non solo come alterazioni comportamentali connesse alla malattia da curare, ma come possibili fonti di rischio da monitorare ed eventualmente contenere, rientranti nella sfera di signoria di soggetti a vario titolo responsabili della struttura.
Da qui la necessità di una migliore definizione delle responsabilità degli operatori in fatto di cura e contenzione del paziente psichiatrico.
In considerazione degli aspetti sopracitati, riteniamo utile ridefinire gli aspetti clinici e giuridici che gli operatori psichiatrici devono attualmente prendere in considerazione, nell’ottica di dirimerne i limiti ma valutare anche le possibili convergenze tra la psichiatria clinica e forense”.
Relatori e moderatori:
E. Aguglia, Psichiatra - Università di Catania - Presidente Società Italiana di Psichiatria
A. Bertolino, Psichiatra - Università di Bari
F. Carabellese, Criminologo – Università di Bari
R. Catanesi, Criminologo – Università di Bari
F. Di Maolo, Avvocato – Foro di Perugia
S. Elisei, Psichiatra – Università di Perugia
S. Ferracuti, Psichiatra Forense – Università “La Sapienza” Roma
M. Piselli, Psichiatra – Segretario Società Italiana di Psichiatria, Sezione Umbria
R. Quartesan, Psichiatra – Università di Perugia
I. Rossetto, Psichiatra – OPG Castiglione delle Stiviere (Mn)
In allegato il programma dei lavori.








Questo è un comunicato stampa pubblicato il 03-05-2013 alle 01:06 sul giornale del 03 maggio 2013 - 1436 letture

In questo articolo si parla di attualità, giustizia

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