Lettere anonime, la condanna di Marini: ''Contenuti infamanti per un gesto vile e incivile''

Luigi Marini 3' di lettura 03/12/2013 - Lo scorso sabato 30 novembre anche all’indirizzo della mia abitazione è arrivato in busta chiusa il volantino diffamatorio del quale si è parlato a mezzo stampa nei giorni scorsi.

Il Sottoscritto in qualità di Presidente del Gruppo Consiliare Uniti per Assisi esprime forte sdegno per la lettera pervenuta piena di contenuti confusi, infondati e diffamatori. Questo messaggio anonimo alimenta l’atteggiamento negativo e qualunquista di gettare fango sulle Istituzioni e su chiunque si trovi al servizio delle stesse; il fatto è grave in quanto non rappresenta un singolo episodio ma si collega a precedenti episodi diffamatori anonimi, la tecnica è la stessa (identico anche il tipo di carattere) di un altro precedente volantino.
Esprimo la mia personale solidarietà a tutte le persone coinvolte, e nel contempo ribadisco, anche a nome del Gruppo Uniti per Assisi, la ferma condanna per questo gesto cosi vile e grave: il volantino anonimo contiene dichiarazioni inqualificabili, totalmente prive di fondamento e del tutto deliranti contro alcuni Dipendenti comunali ed Amministratori pubblici, che, per quanto di mia conoscenza, sono tutte persone di alto spessore morale, civile e umano.
Un Amministratore mettendosi al servizio della politica sa che può essere bersaglio di attacchi anche infondati, ma ritengo alquanto vile infangare con bassezze infami anche i Dipendenti comunali che sono estranei alle decisioni politiche e svolgono unicamente i loro doveri professionali.
Cari Amici, la lettera anonima è stata scritta appositamente per ferire, per avvelenare l’animo e insinuare la cultura del sospetto, per indebolire il clima di costruttiva collaborazione, così necessario in questi tempi già difficili per sé stessi. È facile gettare ombre, alimentare rancori, diffondere cattive notizie, creare speculazioni e rivalità… ma se dessimo retta a chi di questa infamia ne fa mestiere allora egli avrebbe ottenuto la sua vittoria perché è proprio questo il suo gioco: dividere per distruggere.
Certo le accuse infamanti fanno sempre male e possono causare danni morali anche incalcolabili ed imprevedibili, soprattutto quando nelle accuse e nelle falsità vengono gettati nella polvere i valori familiari e gli affetti più cari; ma in questo specifico caso, prima ancora che il disgusto e l’indignazione per tanta bassezza, provo un sincero senso di pena e imbarazzo per questa persona che benché si nasconda dietro lo pseudonimo di “occhio di dio” (però che bassa stima che ha di sé!...) manifesta evidenti disturbi della personalità e deliri di onnipotenza che necessitano - prima ancora dell’intervento della Magistratura penale - dell’intervento dei Servizi sanitari Psichiatrici.
Auspico che questo vile episodio non scalfisca il senso di equilibrio ed obiettività che deve guidare ogni intervento e comportamento civile ma anzi rafforzi la decisione di non lasciarsi influenzare dal sentito dire e di verificare in modo certo e diretto dell’operato di quanti si adoperano per il bene comune.


da Luigi Marini
Capogruppo consiliare Uniti per Assisi




Questo è un comunicato stampa pubblicato il 03-12-2013 alle 03:38 sul giornale del 03 dicembre 2013 - 1764 letture

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