Bastia Umbra: sport e disabilità, appuntamento all'Umbriafiere

Disabilita' e sport 6' di lettura 06/12/2013 - Con l’obiettivo di promuovere nei bambini disabili e nelle loro famiglie la migliore qualità di vita possibile e di soddisfare il desiderio espresso direttamente da alcuni dei bambini seguiti, l’unità operativa di Neuropsichiatria Infantile e Riabilitazione del Distretto Sanitario del Perugino della USL Umbria 1 ha dato vita nel mese di giugno 2013 ad un progetto di avviamento allo sport in carrozzina, basket e pallamano, in stretta collaborazione con il Centro Ausili Aziendale ARCA, che ha messo a disposizione le carrozzine adattandole alle capacità dei ragazzi.

Promossa dai fisioterapisti Martina Piandoro e Luca Volpini, l’attività ha coinvolto 12 ragazzi con disabilità motoria di età compresa tra 7 e i 17 anni e durante l’estate si è svolta il “Parco Attivo” del Centro Servizi “Grocco” di Perugia, nel campo polivalente dedicato alle attività sportive, ma l’obiettivo, condiviso con il Comitato Paralimpico Italiano (CIP) ed alcuni operatori scolastici, è quello di trasferire questa iniziativa dall’ambito sanitario ai contesti di vita quotidiana, tramite la costituzione di società sportiva e la promozione di quest’attività nelle scuole. Gli allenamenti verranno ripresi per il periodo invernale nella palestra di S. Erminio a Monteluce a partire da metà dicembre. Intanto, il 6 dicembre alle ore 16,30 i ragazzi si esibiranno nell’ambito dello "Sport EXPO” dell’Expo Regalo a Umbria Fiere di Bastia.
“La carrozzina, vissuta generalmente come emblema della condizione di disabilità motoria, – spiega Miranda Crisopulli, responsabile del servizio di neuropsichiatria infantile e riabilitazione - diventa così un mezzo per abbattere le barriere fisiche e mentali permettendo la pratica di uno sport. E’ ormai dimostrato, infatti, che la pratica sportiva migliora l’autostima, favorisce il rispetto dei ruoli e delle regole, consente attraverso una sana competizione di trasferire le proprie capacità al di fuori del contesto terapeutico e di superare l’isolamento legato alla propria condizione di disabilità. La famiglia ha inoltre l’opportunità di vedere il proprio figlio come individuo autonomo, capace di competere, vincere, divertirsi e crescere come tutti i bambini. I nostri piccoli atleti sono entusiasti di questa iniziativa, che ha permesso loro di sperimentarsi sia come sportivi sia come gruppo sociale”.
Bambini e genitori hanno creato un gruppo su un social network, dove hanno potuto comunicare le proprie emozioni e condividere le loro riflessioni sull’esperienza. E’ stato effettuato inoltre dagli operatori un sondaggio, attraverso due questionari specifici, di valutazione del livello di soddisfazione dei partecipanti, con lo scopo di indagare gli effetti dell’attività nella dimensione sociale, emotivo–relazionale e psicomotoria.
ANALISI DEI RISULTATI
Si è ritenuto opportuno documentare, e dove possibile quantificare, le dimensioni della soddisfazione e/o del cambiamento che quest’esperienza ha suscitato nei bambini e nei loro genitori: per i primi è stato costruito un questionario ad hoc (Scala Likert) , mentre per i secondi è stato scelto di somministrare il questionario validato per la misura dell’ “Impatto Psicosociale degli Ausili – PIADS”.
Per tutte le aree prese in esame (relazionale, emotiva, dell’autostima e psicomotoria) i ragazzi dichiarano di aver percepito un miglioramento e si ritengono mediamente abbastanza soddisfatti.
I genitori hanno giudicato l’adattabilità, l’abilità e l’autostima dei propri figli come capacità aumentate in seguito a tale esperienza.

RIFLESSIONI LIBERE DEI RAGAZZI
“Giocare a pallamano in carrozzina è troppo” bulo!”
“È stata una bella esperienza perché ho conosciuto uno sport di squadra che mi ha dato autostima e mi ha fatto esprimere al meglio”
“È stata un esperienza molto bella e mi sono diverto tanto”
“È stata un esperienza che mi ha fatto maturare e crescere”
“Quest’estate mi sono divertito molto, ho sviluppato rapporti con altre persone che non conoscevo e migliorato quelli che avevo. Secondo me questo sport andrebbe praticato più a lungo perché sviluppa fiducia in se stessi e alla fine si è più soddisfatti e si prova una fortissima emozione. Non cambierò la scelta fatta”
“Questa attività mi è piaciuta molto perché posso stare con i miei amici e ci vorrei tornare presto, è stato divertente perché ho fatto tanta amicizia con i miei compagni”
“Questa attività è stata veramente bella e spero che si possa continuare tutto l’anno ed, in futuro, magari evolversi in qualcosa di serio. Spero di aver trasmesso ai miei compagni l’importanza della carrozzina per i ragazzi disabili, soprattutto nello sport”
“Questo sport mi è piaciuto molto, mi ha entusiasmato molto, mi ha divertito anche se ho provato sensazioni di sconfitta e sensazioni di vittoria”
“In quest’estate sono riuscito a conoscere uno sport nuovo e poi ho imparato a sopportare i ragazzi più piccoli”
“Mi è molto piaciuto fare lo sport in carrozzina perché eravamo in squadra e perché ho conosciuto uno sport nuovo”
RIFLESSIONI DEI GENITORI
“Pensavo che la presenza della carrozzina diminuisse l’aspetto competitivo: è bastato qualche minuto di sport in carrozzina per capire che si tratta di una pratica competitiva e agonistica come tutte le altre”
“Abbiamo sempre pensato che lo sport in carrozzina è uno sport molto interessante, che dimostra come lo sport possa essere praticato da tutti, anche se in maniera diversa. dopo questa esperienza ne siamo ancora più convinti. All’inizio pensavamo che nostro figlio non gradisse l’idea di praticare questo sport, poi ci siamo ricreduti perché lui ha dimostrato interesse, si è divertito molto e ha conosciuto altri ragazzi fantastici! ”
“Quest’esperienza mi ha riportato ai tempi in cui giocavo in piazzetta con i miei amici… credo che lo sport rappresenti un aspetto fondamentale per la crescita fisica e psicologica di mia figlia. Lei può fare sport, può lottare e quindi avere un'altra porta aperta al futuro”
“Rappresenta un’esperienza bellissima, che ha reso felice nostro figlio che desiderava fare lo sport insieme ad altri ragazzi. L’attività sportiva in carrozzina è divertente e gratificante come chi la fa senza”
“Pensiamo che sia un’esperienza positiva e che merita l’attenzione da parte di tutti perché è un’opportunità per i nostri figli”
“E’ una bella esperienza e una ottima possibilità di socializzazione ma temo abbia poche possibilità di realizzazione al di fuori di questo contesto”
“Penso che aiuta, in quanto svolta insieme ad altri bambini e poi offre a mio figlio la possibilità di fare qualcosa che gli piace”.
“Pensavamo che era utile far socializzare maggiormente nostro figlio con uno sport di gruppo, visto che svolge solo attività sportive individuali (nuoto, cavallo).
Dopo questa esperienza pensiamo che si debba a maggior ragione andare avanti in questo percorso dello sport in carrozzina, che serve anche a far socializzare tutti noi genitori. In conclusione, pensiamo che il Superteam sia costituito da tutti noi: figli, genitori e fisioterapisti, e questa è la cosa più bella dell’esperienza che stiamo facendo”.


   

da Laura Papa





Questo è un comunicato stampa pubblicato il 06-12-2013 alle 03:32 sul giornale del 06 dicembre 2013 - 1695 letture

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