Primarie Pd, Carpita: ''Finalmente nasce il vero Partito democratico''

Timoteo Carpita e Matteo Renzi 2' di lettura 11/12/2013 - A mente fredda vorrei condividere qualche riflessione, che è venuta fuori parlando in questi giorni tra ragazzi del Comitato Renzi, sul voto delle primarie di domenica 8 dicembre. Ad Assisi Renzi è stato votato dal 76% degli elettori delle primarie del Pd. A Bastia Umbra sopra l’81%. Addirittura siamo, come in tutta l’Umbria, ben al di sopra del risultato nazionale del 67,8%.

L’altro dato da sottolineare è che nel nostro Comune di Assisi ad arrivare secondo è Pippo Civati col 12,5%. Gianni Cuperlo, come in tutta la regione Umbria, è ben al di sotto del suo 18% nazionale.
Come nella altre cosiddette “regioni rosse” anche da noi Renzi ha “sfondato” ancora di più. Sono convinto, dunque, che chi urla(va) ai quattro venti che Renzi “è di destra” dovrà ricredersi per evitare ulteriori figure poco gratificanti.
A mio avviso è utile ricordare che gli amministratori locali più rilevanti della nostra Regione, oltre alla quasi totalità dei “quadri di partito”, hanno perso insieme a Cuperlo. Hanno perso un congresso di partito prima e ora devono spiegare una disfatta alle primarie aperte di tale portata: a Todi il sindaco di Firenze ha preso l’80%, a Perugia Cuperlo non elegge neanche un delegato all’assemblea nazionale.
Al di là di questa premessa per gli amanti del genere “politichese”, volevo condividere una riflessione generale ed appassionata.
Matteo Renzi è il nuovo segretario del Partito democratico. Personalmente attendo questo momento da quando mi sono iscritto al Pd, nel 2007, quando anche io nel mio piccolo ho partecipato alla sua fondazione. Ho aspettato non che Renzi diventasse segretario, nel 2007 neanche sapevo che esistesse, ma ho aspettato la vittoria di questa idea, che il Pd diventasse Pd.
Infatti, l’8 sera, forse futuri storici mi daranno ragione, ad essere pignoli non c’è stato un “cambia verso”, ma è solo, e finalmente, nato il Partito democratico, la casa di tutti i riformisti (reali) di questa nazione. Quelli che, in sostanza, vogliono un Paese dove conta la conoscenza di qualcosa e non di qualcuno. Buon lavoro al sindaco di Firenze. Come ha detto lui stesso subito a caldo, quasi 3 milioni di italiani ci hanno detto di cambiare la classe dirigente della sinistra italiana per cambiare l’Italia, ma non ci daranno un’altra possibilità. Oramai non esistono più “i renziani” della prima ora e quelli saliti sul carro all’ultimo secondo utile. Finalmente siamo tutti democratici. Adesso al lavoro, pure in Umbria e ad Assisi. Tanto ciò che conta è la credibilità di ogni singola persona.

da Timoteo Carpita
Comitato Assisi-Bastia con Matteo





Questo è un comunicato stampa pubblicato il 11-12-2013 alle 03:32 sul giornale del 11 dicembre 2013 - 1647 letture

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