'Assisi, la vita ritrovata'. Avvenire racconta il coraggio di mamma Alessandra

Istituto Serafico Assisi 3' di lettura 05/09/2014 - In un articolo apparso sul sito della testata Avvenire, a firma di Paolo Viana, che riportiamo integralmente, si racconta la storia di mamma Alessandra e di sua figlia Cinzia, affetta dalla nascita da tetraparesi spastica e ospitata presso l’Istituto Serafico di Assisi, centro di riabilitazione e cura di eccellenza a livello nazionale.

La storia racconta del viaggio di Alessandra per andare a trovare la figlia, quattordicenne, nata disabile per negligenza dei medici. E del coraggio e della speranza per una “vita ritrovata”.
“Da ragazza doveva essere di una bellezza forte e decisa, come i verdi e le ocre della terra umbra che ti sorprendono nelle giornate di sole. Ora il sorriso di questa madre, che mi parla della sua Cinzia che dipinge mentre il nostro regionale ballonzola verso Assisi, ricorda la dolcezza dolente della Maestà di Cimabue. «Hanno sbagliato i medici del mio ospedale, sa io faccio l'infermiera... - racconta Alessandra senza l'ombra di un’emozione - C’è una sentenza, il giudice ha riconosciuto la negligenza. Ma non cambia nulla per Cinzia». Tetraparesi spastica. Il sacco si è rotto durante il cerchiaggio; Alessandra ha rischiato la pelle e la figlia è sopravvissuta in un mondo accessibile a pochi.
Non è una storia normale, tra tante che s’ascoltano in treno, ma neanche così rara in un Paese che destina gli spiccioli alle disabilità. Due punti percentuali sotto la media europea; siamo ancora sopra gli standard greci, per adesso. Il dramma di queste due donne è però incircoscrivibile dalla contabilità pubblica: «Quando hai un problema simile - spiega la madre - resti solo. Non c’è volontariato, non c’è assistenza sociale, non c’è specialista che possa colmare il vuoto di una famiglia che si rompe, degli amici che spariscono, dei parenti troppo impegnati. Il telefono non suona più». Questa donna, come altri genitori, ha lottato sempre: per l’insegnante di sostegno, per la fisioterapia, per non murarsi viva con Cinzia e assicurarle una vita dignitosa.
«Non so perché è capitato a me». Sa che ogni passo "della Cinzia" è stata una conquista moltiplicata per due. Adesso che la figlia vive all'Istituto Serafico di Assisi, uno dei centri di riabilitazione più avanzati d’Italia, e lei presiede l’associazione "Genitori per sempre", Alessandra ammette che questa vita "ti capita" e che però, prima o poi, devi anche "sceglierla". Essere madre per sempre non è scontato, neppure se hai fede. «È facile dare lezioni quando non si è dentro la tragedia, perché è di questo che si tratta, quando il mondo ti crolla addosso e hai solo lacrime e problemi» mi dice. E d'un fiato confessa: «Poco dopo la nascita ho chiesto di staccarle il respiratore. No, non è stato il pensiero di un attimo». E dopo? «E poi l'ho amata - risponde con quel suo sorriso antico - e siamo entrate in simbiosi. La vita con Cinzia è piena». Alessandra è separata, crede in Dio ma non va spesso in chiesa: ora sta andando da Cinzia”.

   

di Redazione





Questo è un articolo pubblicato il 05-09-2014 alle 18:12 sul giornale del 08 settembre 2014 - 1511 letture

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