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Balducci (Italia Nostra): "Grave emergenza consumo del territorio"

Con conseguente perdita di identità del territorio che fa da cornice al centro storico, diffusione di edilizia invasiva anonima, baracche e capanne di ogni genere incontrollati intorno a fabbricati agricoli. Se tale situazione durerà anche nei prossimi anni il danno sarà irreversibile.
E sarà un danno non solo per le gravi ferite inferte al paesaggio agrario ma anche al turismo e che impoverirà economicamente tutta la Comunità. E’ noto che i costi per la collettività derivanti da maggiori urbanizzazioni sono molto superiori a quelli dei proventi delle concessioni edilizie e ricadranno sul
Comune e quindi, in definitiva, sulla Comunità, così come i costi degli appartamenti invenduti che ricadranno alla fine sui risparmiatori se le banche che finanziano le operazioni entreranno in crisi.
Il turismo, già tendenzialmente in calo a causa della crisi internazionale e del terrorismo, perderebbe una fortissima componente: l’attrazione di un paesaggio agrario unico al mondo che fa da contesto inscindibile al centro storico e favorisce l’esigenza di una permanenza non veloce ed effimera nei luoghi assisani.
Perché oggi il turista non cerca solo il “monumento” ma di poter vivere una esperienza in un territorio, diversa dal solito. Nell’incontro pubblico di ieri con la cittadinanza per incontrare le forze politiche ed i candidati a sindaco ad Assisi, organizzato dalla sezione di Assisi di Italia Nostra e coordinato dal responsabile del settore agricoltura ed orti urbani del direttivo nazionale, Evaristo Petrocchi, tutti i partecipanti hanno riconosciuto l’esigenza di fermare il consumo del suolo.
Da Francesco Mignani della omonima lista a Simone Pettirossi del PD, tutti hanno evidenziato l’esigenza di un impegno comune in questo senso. Stefania Proietti, candidata del centrosinistra ha messo in evidenza i rischi del consumo di suolo anche per l’ambiente e la salute dei cittadini, mentre ha sottolineato la necessità di un diverso approccio al territorio agricolo che con la creazione di start up e l’attivazione intelligente di misure previste nei contributi dei PSR regionali, può portare occupazione e lavoro per molte persone in agricoltura.
Anche il movimento cinque stelle ha previsto tra i punti prioritari del proprio programma elettorale l’azzeramento del consumo del suolo entro il 2050 evidenziando come il nuovo Piano Regolatore con un + 10,99% di edificabilità, il massimo consentito per legge, risulta non in linea con il programma del Ministro dell’Ambiente.
Non è fuori luogo ricordare inoltre che, del resto, anche Papa Francesco con la recente Enciclica Laudato Sie ha voluto esprimere il messaggio che l’Uomo deve essere un accurato “custode” della “casa comune” e deve mantenerla e salvaguardarla, non consumarla.
Ora Italia Nostra auspica che intervenga una analoga presa di posizione in tal senso anche da parte delle altre forze politiche del centrodestra e dell’altro candidato Giorgio Bartolini, ieri assente all’incontro per impegni precedentemente presi.
La posizione di Italia Nostra contro il consumo del suolo deve essere infatti considerata come prioritaria ed emergenziale in questa situazione: questa posizione è nell’interesse dell’intera Comunità, non è una battaglia di “parte” e perciò, come tale, non può non essere condivisa da tutti perché tende ad evitare un grave danno al nostro territorio agrario, al nostro paesaggio; tende ad evitare un impoverimento culturale ed economico della popolazione;
tende a favorire gli stessi operatori turistici ed agrituristici che hanno interesse ad un turismo nazionale ed internazionale di qualità e che subirebbe un rilevante pregiudizio se tutto si dovesse ridurre a visitare i soli monumenti per poche ore senza essere attratti anche dai valori paesaggistici e culturali del nostro territorio circostante.

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