8 Marzo, Rapporto annuale dell’INAIL: nel 2020, le lavoratrici in campo sanitario e assistenziale assai più colpite degli uomini dal Covid-19

In controtendenza rispetto al complesso generale degli infortuni sul lavoro (tra i quali, invece, i casi femminili si fermano al 36%), questa è la "fotografia" riguardante il settore sanità e assistenza: "scattata" appunto dal Rapporto annuale dell’INAIL, citato dal "Giornale della Previdenza dei Medici e degli Odontoiatri", organo ufficiale dell'ENPAM.
Il dato può sembrare in contrasto con l'altro, acquisito sin dai primi tempi dell'offensiva del COVID, che le donne tendono a contrarre l'infezione da Covid meno degli uomini: ma va tenuto presente che questo dato si riferisce, chiaramente, solo a quella, pur consistente, percentuale di donne che, lavorando in sanità ed assistenza, sono piu' a contatto col virus.
Con il 42,0% dei casi codificati, sono i tecnici della salute a far registrare il maggior numero di denunce da Covid-19. Tra le figure professionali più colpite ci sono le infermiere (81,1% dei casi della categoria) e le fisioterapiste (5,8%). Segue la categoria delle operatrici sociosanitarie, con il 22,4% dei casi, e, con l’8,9%, quella delle lavoratrici qualificate nei servizi personali e assimilati. Il 6,3% dei casi riguarda, invece, i medici, e il 5,0% le lavoratrici non qualificate nei servizi di istruzione e sanitari. Per quanto riguarda i decessi, la categoria più colpita è sempre quella dei tecnici della salute, con un caso ogni quattro denunce: il 70% sono infermiere. Seguono le operatrici socio-sanitarie con il 14,1% dei casi e le operatrici socio-assistenziali con il 12,8%.

Questo è un articolo pubblicato il 07-03-2021 alle 21:18 sul giornale del 09 marzo 2021 - 280 letture
In questo articolo si parla di attualità, articolo, Fabrizio Federici