5 novembre: la PerugiAssisi lancia la campagna "Cura, non bombe". Tantissime le adesioni

6' di lettura 03/11/2022 - Alla vigilia della Manifestazione nazionale per la pace del 5 novembre, il Comitato promotore della Marcia PerugiAssisi, insieme a numerose organizzazioni e personalità, lancia l’appello “Cura, non bombe”.

“Nelle prossime settimane, scrivono i promotori, il Parlamento e il Governo dovranno prendere importanti decisioni economiche e noi chiediamo un serio cambiamento di rotta.

Come si può pensare di aumentare le spese militari mentre il caro energia, il rincaro dei prezzi, l’inflazione, le catastrofi climatiche insieme alla pandemia stanno gettando milioni di persone e comunità nella disperazione?

Come possiamo comprare altre bombe mentre non riusciamo ad aiutare i giovani che non trovano lavoro, che non riescono a pagare i costi dell’Università, che non si possono permettere una casa, le famiglie che scoppiano, le imprese che chiudono?

Questo è il tempo in cui il Parlamento, il Governo e tutti i responsabili delle nostre istituzioni devono fare una sola cosa: prendersi cura di ogni persona, senza distinzioni di genere e di nazionalità.

Dobbiamo aiutare chi non ce la fa, soccorrere chi è in difficoltà, proteggere chi è minacciato, nutrire chi è affamato e assetato, curare chi è ammalato, sostenere chi è fragile, ridurre le disuguaglianze, preservare i beni comuni, salvare la nostra umanità e il nostro pianeta. Per questo, dobbiamo rimettere al centro le comunità locali e finanziare e riqualificare i servizi pubblici e universali (i servizi sociali, sanitari, per l’educazione, la formazione, l'ambiente, la cultura, …).”

L’appello “Cura, non bombe” è promosso da: Comitato Promotore Marcia PerugiAssisi, Caritas Italiana, Rete Salute Welfare Territorio (Salute diritto fondamentale, SOS Sanità, Salute Internazionale, Lisbon Institute of Global Mental Health, Con/F/ Basaglia, Campagna Primary Health Care Now or Never), Centro di Ateneo per i Diritti Umani “Antonio Papisca” e Cattedra Unesco “Diritti Umani, Democrazia e Pace” dell’Università di Padova, ResQ, Tavola della Pace, Silvana Amati, Rosy Bindi, Vannino Chiti, Annamaria Carloni, Andrea Cecconi, Gherardo Colombo, Paolo Corsini, Nerina Dirindin, Izzedin Elzir, Silvio Garattini, Giuseppe Giulietti, Marilina Intrieri, Laura Nota, Antonino Mantineo, Claudio Martini, Mario Primicerio, Lucio Romano, Enrico Rossi, Benedetto, Saraceno, padre Felice Scalia, Roberto Savio, Barbara Scaramucci, Simone Siliani, Cecilia Strada, don Armando Zappolini, e moltissimi altri… CLICCA QUI PER VEDERE TUTTE LE ADESIONI!

Cura, non bombe. Di questo abbiamo bisogno. Che senso ha continuare a buttare tanti soldi per le armi quando mancano per difenderci dai cambiamenti climatici, assicurare il diritto alla salute, investire sull’educazione dei giovani e dare un lavoro dignitoso a chi non ce l’ha?

La pandemia, il cambiamento climatico, la guerra e l’ingiustizia economica ci stanno impoverendo. Milioni di famiglie, donne e uomini, bambini, giovani e anziani stanno subendo un continuo peggioramento delle condizioni di vita. Ma, più in generale, nessuno si sente più realmente al sicuro. Cosa dobbiamo fare?

Per decenni abbiamo consumato risorse immense in armi ed eserciti. E anche oggi si pretende di aumentare ancora la spesa militare. Dicono che è necessario per la nostra sicurezza. Ma il risultato è che viviamo in un mondo sempre più povero e insicuro, pieno di guerre che diventano sempre più estese e allarmanti. Un mondo sull’orlo dell’apocalisse nucleare. Per questo dobbiamo cambiare.

La vera sicurezza di cui ci dobbiamo preoccupare è la sicurezza delle persone che non riescono ad arrivare a fine mese, che sono costrette a sopravvivere nella più totale incertezza, in ambienti malsani, senza dignità, diritti né legge, in balia della paura e della violenza, dell’illegalità, di sfruttatori, criminali e mafie. E’ di loro che ci dobbiamo occupare, come stabilito dalla nostra Costituzione (art. 2 e 3), nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (art. 25), nell’Agenda 2030 e nel Rapporto dell’Unesco “Re-immaginare i nostri futuri insieme”.

Promuovere la sicurezza umana vuol dire assicurare ad ogni persona il diritto ad una vita dignitosa. Di cos’altro si devono preoccupare i governanti?

Mentre continua l’escalation della guerra in Ucraina e ogni giorno esplode una nuova emergenza sociale ed economica, dobbiamo preoccuparci di sviluppare rapidamente la nostra capacità di cura della comunità e di ogni persona, senza distinzioni di genere e di nazionalità. Per questo servono investimenti, politiche e governanti capaci di implementarle.

Dobbiamo aiutare chi non ce la fa, soccorrere chi è in difficoltà, proteggere chi è minacciato, nutrire chi è affamato e assetato, curare chi è ammalato, sostenere chi è fragile, ridurre le disuguaglianze, preservare i beni comuni, salvare la nostra umanità e il nostro pianeta. Per questo, dobbiamo rimettere al centro le comunità locali e finanziare e riqualificare i servizi pubblici e universali (i servizi sociali, sanitari, per l’educazione, la formazione, l'ambiente, la cultura, …).

Serve una nuova cultura della cura che ci liberi dalla cultura dell’individualismo e della guerra, della competizione selvaggia, dello sfruttamento e dello scarto. Solo così potremo sperare di salvarci e di mettere al sicuro anche la nostra democrazia, le istituzioni democratiche e i valori universali che sono indispensabili per affrontare le sfide planetarie che incombono.

Fermiamo le guerre e la militarizzazione del mondo! Fermiamo la corsa al riarmo e i mercanti di morte! Liberiamoci della minaccia atomica prima che sia troppo tardi! Investiamo sulla politica della cura, non sulle armi! La cura è la via della pace. Percorriamola assieme.

PS. Più dura, più ci fa male. L’invasione russa dell’Ucraina è una catastrofe. La sua continuazione è intollerabile e insostenibile. Per questo, i governanti devono fermarla. Non alimentarla. Togliamo la parola alle armi e ridiamola alla politica. Ciascuno si assuma la responsabilità di fare la pace.

Prime adesioni: Comitato Promotore Marcia PerugiAssisi, Caritas Italiana, Rete Salute Welfare Territorio (Salute diritto fondamentale, SOS Sanità, Salute Internazionale, Lisbon Institute of Global Mental Health, Con/F/ Basaglia, Campagna Primary Health Care Now or Never), Centro di Ateneo per i Diritti Umani “Antonio Papisca” e Cattedra Unesco “Diritti Umani, Democrazia e Pace” dell’Università di Padova, ResQ, Tavola della Pace, Silvana Amati, Rosy Bindi, Vannino Chiti, Annamaria Carloni, Andrea Cecconi, Gherardo Colombo, Paolo Corsini, Nerina Dirindin, Izzedin Elzir, Silvio Garattini, Giuseppe Giulietti, Marilina Intrieri, Laura Nota, Antonino Mantineo, Claudio Martini, Mario Primicerio, Lucio Romano, Enrico Rossi, Benedetto, Saraceno, padre Felice Scalia, Roberto Savio, Barbara Scaramucci, Simone Siliani, Cecilia Strada, don Armando Zappolini…

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Comitato Marcia PerugiAssisi, via della viola 1 (06122) Perugia
T. 0755737266 – M. 3356590356 - mail adesioni@perlapace.it - www.perlapace.it

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da Comitato promotore
Marcia PerugiAssisi







Questo è un comunicato stampa pubblicato il 03-11-2022 alle 11:54 sul giornale del 04 novembre 2022 - 74 letture

In questo articolo si parla di attualità, comunicato stampa

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